ALFA ARESE: SUBITO IL TAVOLO REGIONALE PER I 161 LAVORATORI IN TRASFERIMENTO A TORINO
Dichiarazione di Chiara Cremonesi,
consigliera regionale di Sinistra Ecologia Libertà
“Il 9 aprile scadrà il periodo di cassa integrazione per i 161 dipendenti Fiat e Powertrain di Arese, che l’azienda intende mandare a Torino.
La Regione ha il dovere e la responsabilità politica di intervenire, proprio come oggi hanno chiesto i lavoratori in presidio al Pirellone ricevuti poi in Consiglio.
La misura da assumere con urgenza è di certo il ripristino del tavolo regionale per la cassa integrazione in deroga in modo da evitare i trasferimenti nel capoluogo piemontese che, peraltro, rischiano di configurarsi come l’anticamera del licenziamento.
E poi c’è tutto il discorso più complessivo di un’attenzione reale, che finora è mancata, riguardo all’area. Tutti i ragionamenti sul mantenimento della vocazione produttiva dell’ex-Alfa di Arese e del suo rilancio come Polo per la mobilità sostenibile si sono di fatto svuotati per l’evidente disinteresse della Fiat e, di contro, per un interesse da parte del Governo e della Regione che è stato solo di facciata e propagandistico. Tanto che in tutti questi anni si sono visti annunci, persino accordi firmati e mai rispettati, ma nessuna iniziativa concreta.
Per quanto ci riguarda, saremo impegnati a richiamare il Consiglio e la Regione agli impegni assunti, nei confronti dei lavoratori e per una politica strategica capace di valorizzare un patrimonio industriale e occupazionale di primaria importanza”.
Dichiarazione di Chiara Cremonesi,
consigliera regionale di Sinistra Ecologia Libertà
“Il 9 aprile scadrà il periodo di cassa integrazione per i 161 dipendenti Fiat e Powertrain di Arese, che l’azienda intende mandare a Torino.
La Regione ha il dovere e la responsabilità politica di intervenire, proprio come oggi hanno chiesto i lavoratori in presidio al Pirellone ricevuti poi in Consiglio.
La misura da assumere con urgenza è di certo il ripristino del tavolo regionale per la cassa integrazione in deroga in modo da evitare i trasferimenti nel capoluogo piemontese che, peraltro, rischiano di configurarsi come l’anticamera del licenziamento.
E poi c’è tutto il discorso più complessivo di un’attenzione reale, che finora è mancata, riguardo all’area. Tutti i ragionamenti sul mantenimento della vocazione produttiva dell’ex-Alfa di Arese e del suo rilancio come Polo per la mobilità sostenibile si sono di fatto svuotati per l’evidente disinteresse della Fiat e, di contro, per un interesse da parte del Governo e della Regione che è stato solo di facciata e propagandistico. Tanto che in tutti questi anni si sono visti annunci, persino accordi firmati e mai rispettati, ma nessuna iniziativa concreta.
Per quanto ci riguarda, saremo impegnati a richiamare il Consiglio e la Regione agli impegni assunti, nei confronti dei lavoratori e per una politica strategica capace di valorizzare un patrimonio industriale e occupazionale di primaria importanza”.
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